IL PROGETTO

 

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Nuovo progetto per l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio (IRVO) che nell’ottica del sostegno  alle aziende vitivinicole della regione Sicilia, partecipa al progetto “Innovazione di processo e di prodotto nella filiera vitivinicola siciliana“, finanziato con fondi della linea 4.1.1.1. del FESR (fondo europeo sviluppo regionale).

Il progetto (inizio 2/4/2012 fine 31/10/2015) si articola in tre macro-attività:

  • Azione1: la riduzione del grado alcolico dei vini e l’aumento del loro contenuto in glicerolo
  • Azione 2: la riduzione del contenuto di anidride solforosa () nei vini
  • Azione 3: l’incremento della longevità dei vini rossi prodotti in Sicilia

Per diversi anni tre Unità Operative dell’Area Tecnico-Scientifica dell’IRVO, quelle di Biotecnologie, di Viticoltura e di Trasferimento Innovazione e Sostenibilità, insieme agli enologi della Cantina Dalmasso di Marsala, hanno condotto gli studi che hanno creato le premesse di questo progetto, dando così adesso un contributo significativo nel trasferimento di tecnologie innovative per la produzione di vini oggi fortemente richiesti dal mercato, come ad esempio quelli senza solfiti.

Come dunque lo è stato per i progetti INOVENO e AVIGERE precedentemente condotti dall’IRVO, obiettivo principale anche di questo progetto è quello di aiutare, attraverso la ricerca, le aziende vitivinicole dell’Isola.

Aiutarle nel senso di fornire loro ulteriori dati e dettagli che possano portare al miglioramento qualitativo dei vini e di conseguenza ad una loro più elevata competitività ed appetibilità sul mercato. Le tre macro aree di attività si snoderanno attraverso diverse fasi. Innanzitutto la produzione di vini con meno alcol e più glicerolo, attraverso l’impiego di un nuovo ceppo di lievito isolato e selezionato dal territorio siciliano. Segue la produzione di vini a contenuto ridotto o nullo di solfiti grazie ad un protocollo che impiega gas inerti. Infine gli studi sull’espressione dei geni della sintesi dei polifenoli e della evoluzione della loro struttura durante la maturazione dell’uva e dei vini. Si punterà anche all’identificazione di varietà idonee alla sintesi dei polifenoli in condizioni di stress e alla messa a punto di tecniche di maturazione ed affinamento del vino siciliano con l’obiettivo di ritardare l’imbrunimento, sino ad arrivare alla produzione di vini rossi resistenti alla conservazione. Tutte queste attività saranno realizzate prima su piccola scala e poi in cantine reali e rappresentano uno dei temi fondamentali del progetto per i riflessi che esse hanno sulla qualità, sulle caratteristiche sensoriali e sull’adeguamento dei vini alle richieste dei mercati. I risultati delle tecniche che verranno testate saranno valutati sul piano chimico e sensoriale e saranno applicabili dai produttori vitivinicoli. Anche stavolta entrano in campo così le collaborazioni con alcune cantine dell’Isola: Cantine Settesoli di Menfi (AG) (Capofila del progetto), Cantine Colomba Bianca di Mazara del Vallo (TP), Cantina Primavera ,di Erice (TP), Azienda Nicosia di Trecastagni (CT) e Cantina Viticoltori Associati di Canicattì (AG).